venerdì 3 ottobre 2008

Non c’è un gran bel clima

La giustizia, il rispetto dei diritti e dell’uomo, purtoppo non sono di questo mondo. Questo lo sapevamo, ma non possiamo certo, rimanere, indifferenti e non possiamo non indignarci ogni qual volta la violenza diventa l’unica lingua per comunicare.
Giorni fa abbiamo assistito, con dolore, alla vicenda del ragazzo di colore che è stato aggredito e picchiato. Qual’è la sicurezza di cui si parla tanto oggi, tanta osannata dal nostro governo fin dalla campagna elettorale?
Dove arriveremo, con queste “gangs” giovanili che, abbandonati dagli adulti, commettono questi atti criminali e se la prendono con tutti gli stranieri quando non possono sfogare laloro aggressività negli stadidi calcio? Servono veramente le forze dell’ordine? Dove sono in questi casi, le Istituzioni?
Abbiamo biosogno dell’esercito oppure abbiamo la necessità impellente di nuovi modelli educativi? Quale pedagogia, oggi, domina “l’ordine del discorso”?
Ma questo è facilmente intuibile!
Dobbiamo correre ai ripari, potrebbe scoppiarne una guerra tra bande, stranieri che vogliono farsi giustizia. Una guerra tra poveri,tra gli ultimi.
Vogliamo far ritornare inostri quartieri zone di guerriglia?
Bande rivali, lotte per il territorio……. Non si potrà andare più in giro! Che faremo? Metteranno il coprifuoco? Il governo, la politica, soprattutto i media che stanno facendo? Questo ci chiediamo. E la società, cioè noi tutti?
Qui da noi in periferia le forze dell’ordine arrivano sempre quando è troppo tardi.
E’ necessario che la popolazione reagisca a questo crescendo di violenza e non solo con le manifestazioni, ma soprattutto attraverso la partecipazione esponendosi in termini di cittadinanza attiva. Questa sarebbe la riscossa positiva di Tor Bella Monaca e di altre periferie rispetto a questi avvenimenti.
Bisogna impedire l’affissione di manifesti contro gli stranieri, come quello fatto da FN per le elezioni “un’italia sensa stranieri si può fare”’. Bell’esempio!
Bisogna prendere provvedimenti: c’è bisogno di conoscenza per costruire il dialogo. Ma oggi, purtroppo, non c’è un gran bel clima.

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